Premiazione e Mostra fotografica
Spazio Up Arte APS 16/06/2023 0
Giovedì 25 Maggio 2023 si è riunita la giuria del Concorso fotografico Professione Reporter – memorial Antonio Serritiello, indetto dalla sorella Maria per mantenere vivo il suo ricordo e la sua passione per la fotografia,
La commissione giudicatrice di questa terza edizione è costituita dai fotografi professionisti Armando Cerzosimo e Antonio Rinaldi, coadiuvati dalla Prof.ssa Maria Serritiello, con il supporto organizzativo di Vito Egidio Ungaro dell’Associazione Spazio Up Arte e di quello tecnico di Nicola Cerzosimo.
Dopo attenta lettura delle immagini, (circa 120) inviate dai 50 partecipanti, la giuria ha selezionato le 12 foto che verranno stampate ed esposte per la mostra, che si inaugurerà in concomitanza della cerimonia di premiazione.
Tra le foto selezionate ed esposte si assegnerà il primo ed il secondo premio.
Questi sono i nomi degli autori e le loro foto:
AUTORE |
CITTA' |
TITOLO FOTO |
Cristina Morettini |
Appignano |
Smeraldo |
Cristina Morettini |
Appignano |
Ocan |
Fabrizio De Marco |
Preturo Irpino |
Atrani |
Nicolò Pierandrei |
Monsano |
Senza titolo |
Claudia Gagliardi |
Roma |
Cartolina da Amapura |
Alberto Bertone |
Bruino |
Gioco e preghiera |
Marzio Santoro |
S.Giovanni Teatino |
La figlia di Iorio |
Roberto Serra |
Concesio |
Senza titolo |
Maurizio Anfossi |
Nichelino |
Sete |
Gianluca Gallo |
Salerno |
Colonne |
Vincenzo Finamora |
San Giorgio Ionico |
it's time to travel |
Vanda Sabato |
Salerno |
Fuochi a mare |
Un ulteriore premio verrà consegnato alla foto che ha ricevuto più gradimento dal pubblico mediante la votazione espressa sul sito
AUTORE |
CITTA' |
TITOLO FOTO |
Palma Vitiello |
Scafati |
Cartolina da Verona |
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La cerimonia dell’assegnazione dei premi 2023 si terrà il 23 giugno alle ore 19,30 nella galleria fotografica: “Camera Chiara” di Armando Cerzosimo in Via G. da Procida, n°9 Salerno.
Dopo la premiazione, le foto resteranno in esposizione per ulteriori 10 giorni.
L’allestimento e la mostra sono a cura Pietro Cerzosimo / Studio fotografico di Via Roma 210 Bellizzi - Salerno
Si ringraziamo tutti i concorrenti per la partecipazione,
La provenienza territoriale eterogenea e la grande adesione al concorso ci lusinga e ci induce a continuare in futuro, nel nome e nel ricordo di Antonio.
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I numeri della divina Costiera
A cura di Roberta Ungaro
L’arte della ceramica nel salernitano ha tradizioni antichissime e le sue origini risalgono alla popolazione etrusca, conosciuta per l’abilità nella lavorazione dell’argilla e testimoniata dalle numerose fornaci attive o riscoperte sul territorio.
All’artigiano locale non sono mai mancate le capacità tecniche e manuali, ma gli input per farle conoscere e valorizzarle sono quasi sempre arrivati da lontano.
Ne è un esempio la ceramica Vietrese.
Nei primi decenni del Novecento Vietri ed il suo comprensorio si fanno conoscere a livello internazionale, grazie all’innamoramento di alcuni artisti del calibro di Giò Ponti, Stüdemann, Dölker, Irene Kowaliska, Elle Schwarz che trasformarono la pur encomiabile pratica artigianale a produzione artistica.
Fu la grande bellezza del territorio che ispirò i tanti geni artistici e le prestigiose collezioni che ne derivarono.
Lo stesso Giò Ponti studiò il rinnovamento del linguaggio della ceramica ed enfatizzando il contesto territoriale attraverso colori, i tratti architettonici e naturalistici, ideò le celebri maioliche “Blu Ponti”.
In questo percorso creativo la strada del noto architetto incontrò il mondo di “Ceramiche Luciano"
Ponti manifestò un personale interesse sulle realizzazioni prodotte da "Luciano" e gli scrisse una lettera dalla redazione di Domus credendo di interagire con una realtà manifatturiera già strutturata ed avviata
Dietro quella sigla, in realtà, si nascondeva il talento di un’unica persona: Lamberto Tastardi.
Le abilità ed intuizioni di Lamberto definirono la stada che da decoratore lo portarono a diventare un capitano d'azienda.
Lamberto Tastardi, in arte “Luciano” appunto, inizia la sua attività produttiva creando il marchio “Creazioni Luciano” dedicandosi nella fase iniziale alle stoffe dipinte a mano; mediante l’utilizzo di un originale metodo consistente nell’intingere le stoffe nei colori predisposti in stampi autoprodotti, spesso realizzati con camere d’aria di pneumatici, si ottenevano delle belle ed originali fantasie astratte.
Dai tessuti la sperimentazione si trasferisce sulla ceramica.
Luciano inventa una nuova tecnica che lo contraddistingue e lo rende riconoscibile in Italia e all’estero, che ricorda il Cloisonné dell’oreficeria, chiamata appunto “il Cloisonné Ceramico”.
Una grana vetrosa di grande spessore e il corpo in terraglia bianca hanno caratterizzato il tratto della sua produzione, ognuna unica ed originale, grazie al processo di fusione casuale di smalti e colori. Veri e propri arcobaleni cromatici.
L’utilizzo dell’argilla bianca piuttosto che rossa (quella comunemente diffusa a Vietri) consente la realizzazione di un disegno a rilievo chiuso, delimitato da contorni bianchi e accesi che contrastano le vetrine colorate stese in cottura, le quali vengono applicate manualmente.
Questa nuova tecnica, che trova similitudini nel mondo delle vetrate, entusiasmò la famosa Irene Kowaliska, che predispose alcuni progetti, adottati poi come modello di produzione.
Riferendosi all'artista Kowaliska Lamberto raccontava:
“Nel 1940-43 riproducevo i suoi disegni e quelli di Giò Ponti per la D’Agostino, dal ’46 al ’50 per la Ceramica Musa di Vietri e dal ’55 al ’60, in conto proprio per Miricae. Negli anni ’60 e ’70 veniva a trovarmi in laboratorio. S’interessava molto alla mia nuova tecnica decorativa a rilievo, scaturita dal mio amore per le vetrate e tradotta in ceramica con le vetrine colorate e gradiva in particolare la serie “Casette Mediterranee” in stile arabo moresco della costiera. Mi ricambiò la sua curiosità regalandomi le foto delle sue ceramiche, con i personaggi fiabeschi del periodo sardo-vietrese, per farmeli riprodurre con la mia nuova tecnica decorativa: il Cloisonné. Poi ripassava, felice di vedere i risultati ottenuti …”
La tecnica Creazioni Luciano vanta numerose imitazioni, ma resta ineguagliata in quanto leader nell’utilizzo del Cloisonné Ceramico, dove la particolarità si esprime attraverso i processi di biscottatura e decorazione.
Alla fine degli anni Settanta il Cloisonné Ceramico si apre ai mercati internazionali esportando prevalentemente negli Stati Uniti ed in Giappone, facendo evolvere la struttura aziendale da bottega artigianale a fabbrica.
La forte passione familiare ha condotto i figli Luciano Jr., Roberto ed Enrico, a dedicarsi alla continuità dell’azienda arricchendola di innovazioni, ma mantenendo la tecnica che da sempre contraddistingue la fabbrica.
La produzione attuale si è ampliata estendendo la tecnica a quadri, quadretti, piatti, specchi e soprattutto i famosi "Numeri Civici".
Con il termine Street furniture (arredo urbano) ci si riferisce ai diversi oggetti istallati lungo le strade e che assolvono scopi e funzioni ben precise e (in via teorica) che attraverso il design, la forma ed il loro posizionamento, dovrebbe tenere conto dell'estetica dei luoghi e dell'identità visiva dell’immagine urbana.
I "numeri di Luciano" hanno anticipato storicamente questa tendenza.
I numeri civici, introdotti nella seconda metà del 1700, prima dell'intuizione di Lamberto, assolvevano soltanto il compito di identificazione degli immobili utili per fornire servizi come la consegna della posta. Essi avevano forme e modi disomogenei e scarsa cura per l'estetica.
La creazione di numeri civici in stile vietrese, è stata un'intuizione originale e brillante.
La vera innovazione fu l'introduzione del numero civico scomponibile
Questi prodotti “Luciano”, realizzati in ceramica smaltata, prima vengono disegnati a mano, poi viene inciso nel gesso il negativo , ed infine viene colata l’argilla bianca per essere essiccata, squadrata, rifinita e decorata.
Le prime produzioni erano composte da due cornicette laterali con piastrelle molto più larghe di quelle attualmente in commercio.
Adesso purtroppo tante aziende cinesi, spagnole, greche fabbricano numeri componibili in ceramica con l'intento nemmeno tanto celato di "copiare" la produzione originale.
L' errore fu di non garantire l'esclusività della produzione con un brevetto; nessuno immaginava infatti che questo prodotto avesse avuto un successo internazionale.
Per recuperare l'errore si decise successivamente di brevettare le piastrelle di un’altra serie (denominata "i limoncini"), ma anche questa fu ugualmente copiata dai cinesi, verso i quali furono aperti dei contenziosi civili che hanno riconosciuto la titolarità dei diritti di produzione in capo a "Creazioni Luciano", ma non hanno prodotto effetti dissuasivi concreti.
"Il numero" in sé dal punto di vista artistico è un prodotto semplice, ma dietro la semplicità si nasconde una grande ricerca estetica e tecnica.
Le “Creazioni Luciano” hanno il merito di essere riconoscibili, ovunque si trovino e di portare con se, attraverso i colori e le forme, un pezzettino della Divina Costiera
Spazio Up Arte APS 23/03/2021
Giornata Mondiale dell’Acqua
Su invito del Comitato Provinciale di Salerno del Centro Turistico Giovanile, nell'ambito del proprio programma annuale denominato “Il Viaggio: chi viaggia senza incontrare l’altro non viaggia, si sposta”, l'associazione Spazio Up Arte, sempre attenta alle tematiche ambientali, ha aderito all'iniziativa da loro promossa ed organizzata in occasione della Giornata Mondiale dell’acqua.
Il C.T.G. rappresentato da Adele Cavallo, dalla Presidente del Gruppo CTG -A.G.A.Pe- Aida Palmieri e dai soci Oreste Fortunato, Annamaria Clarizia e Paola Matonti, ha lanciato un appello alla riflessione sul tema con eventi on line e con l’allestimento di una piccola esposizione.
Come contributo all'iniziativa Spazio Up Arte ha esposto un bel pannello ceramico di Lucio De Simone raffigurante paesaggi marini.
Hanno aderito:
l’associazione HUMUS (con un piatto in ceramica di Lauretta Laureti),
SPAZIO CIVICO 23 (con una coppia di vasi in ceramica di Angelo D’Amato)
il CTG A.G.A.Pe (con una tela di Aida Palmieri e una tela di Annamaria Clarizia.
L’iniziativa ha anche un suo spazio letterario.
Grazie a "MO’menti (Far sapere per saper fare)" si sono sollecitate Riflessioni su AGENDA 2030 (17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile) attraverso una raccolta di poesie e racconti, tra i quali "Il sentiero dell'acqua invisibile" scritta da Francesco Alaia (Spazio Up Arte).
Le vetrine del Winehause Bar di Via Trento a Salerno, a partire dal 23 di marzo 2021 diventeranno per una settimana la cornice espositiva delle opere.